AIDI compie 60 anni. Sessant’anni di cultura della luce. Anni 80 e 90

Negli anni ’80 ci si rende conto dei problemi di inquinamento e dei suoi effetti nefasti sugli esseri umani e sul pianeta.  Nonostante l’adozione di misure per il contenimento dei consumi energetici, il trend sembra irreversibile. L’economia comincia a frenare. Nell’87, in seguito agli esiti di un referendum, l’Italia rinuncia al nucleare. Per l’illuminazione di ambienti interni e soprattutto per il residenziale si cominciano a diffondere le lampade fluorescenti compatte, più efficienti delle lampade ad incandescenza. Per l’illuminazione degli uffici si comincia a considerare la presenza di postazioni con videoterminali.

Negli anni ’90 viene inventato il LED blu che porterà alla produzione di sorgenti per l’illuminazione ambientale che utilizzano questa tecnologia allo stato solido. L’illuminazione fa uso anche delle fibre ottiche che sembrano offrire grandi potenzialità. Le città sono sempre più illuminate ed energivore e nascono le associazioni ambientaliste. Viene approvata una legge quadro nazionale per il contenimento dei consumi energetici e per la riduzione dell’inquinamento luminoso che porterà alla successiva emanazione di leggi regionali. Gli apparecchi illuminanti per esterno vengono opportunamente progettati o modificati per limitare la dispersione di luce verso la volta celeste. Si studiano nuovi sistemi ottici.

In questi decenni AIDI (Associazione Italiana di Illuminazione) continua a essere presente e attiva nel panorama culturale italiano e, il 29 marzo, a Milano, a Palazzo Turati, racconterà la sua storia e la luce degli ultimi sessant’anni……